Fonte: Wikipedia. Pagine: 36. Capitoli: Jurgen Habermas, Wim Wenders, Heinrich Heine, Claudia Schiffer, Felix Klein, Ulrich Roth, Clara Schumann, Karl-Otto Apel, Giovanni Guglielmo del Palatinato, Doro Pesch, Eleonora del Palatinato-Neuburg, Thomas Allofs, Joseph Beuys, Anna di Cleves, Leopoldina Eleonora del Palatinato-Neuburg, Luise Rainer, Klaus Allofs, Carlo II Augusto del Palatinato-Zweibrucken, Friedrich Heinrich Jacobi, Campino, Inka Grings, Gaetano De Rosa, Helmut Kautner, Michael Preetz, Peter von Cornelius, Tetsuya Kakihara, Uwe Kamps, Bernd Lohaus, Andreas Achenbach, Gerda Christian, Benjamin Kleibrink, Friedrich Wilhelm Schadow, Heinrich Rondi, Gustaf Grundgens, Ulrich Ruckriem, Sibilla di Julich-Kleve-Berg, Steffen Driesen, Wolfgang Seidel, Johann Georg Jacobi, Michael Kuhntopf, Richard Adjei, Philip Groning, Oswald Achenbach, Adil Chihi, Hans Globke, Heike Makatsch, Karl Hohmann, Reinhard Mucha. Estratto: Jurgen Habermas (Dusseldorf, 18 giugno 1929) e un filosofo, storico e sociologo tedesco nella tradizione della "Teoria critica" della Scuola di Francoforte (vedi anche: T. W. Adorno, M. Horkheimer, H. Marcuse, E. Fromm). Nei suoi scritti occupano una posizione centrale le tematiche epistemologiche inerenti alla fondazione delle scienze sociali reinterpretate alla luce della "svolta linguistica" della filosofia contemporanea; l'analisi delle societa industriali nel capitalismo maturo; il ruolo delle istituzioni in una nuova prospettiva dialogico emancipativa in relazione alla crisi di legittimita che mina alla base le democrazie contemporanee e i meccanismi di formazione del consenso. La sua elaborazione filosofica lo ha visto sempre impegnato nella critica del metodo del conoscere oggettivamente. Questo lo ha condotto sulla via della fondazione di una nuova ragione comunicativa che egli ritiene che possa liberare l'umanita dal principio di autorita. Infatti considera che solo il paradigma conoscitivo intersoggettivo quale elemento fondativo di una...