Fonte: Wikipedia. Pagine: 27. Capitoli: Vescovi ariani, Costanzo II, Costanzo Gallo, Odoacre, Acacio di Cesarea, Ulfila, Paolo I, Antipapa Felice II, Eunomio, Aussenzio di Milano, Eustazio di Sebaste, Aezio di Celesiria, Eudossio, Basilio di Ancira, Giorgio di Cappadocia, Teofilo indiano, Eusebio di Nicomedia, Lucio di Alessandria, Filostorgio, Gregorio di Cappadocia, Euzoio di Antiochia, Germinio di Sirmio. Estratto: Flavio Giulio Costanzo, meglio noto come Costanzo II (latino: Flauius Iulius Constantius; Sirmio, 7 agosto 317 - Cilicia, 3 novembre 361), e stato un imperatore romano della dinastia costantiniana. Salito al trono nel 337 alla morte del padre Costantino I, rimase al potere per 24 anni, difendendo l'impero dai nemici esterni e il proprio potere dagli usurpatori, e promuovendo il Cristianesimo. Nominato cesare (imperatore iunior) assieme ai fratelli dal padre, alla morte di Costantino I assunse il potere nella parte orientale dell'impero, lasciando gli altri fratelli a spartirsi l'Occidente. Si impegno poi nella difesa dei confini orientali dell'impero dalla minaccia dei Sasanidi, optando per una politica militare a bassa intensita diversa dalle consuetudini romane, che fu efficace ma che causo una certa insoddisfazione nel mondo romano. Dovette affrontare anche le incursioni dei popoli barbari attraverso i confini germanico e danubiano, mentre in politica interna fu a lungo impegnato dall'usurpatore Magnenzio, cui contese e strappo il potere in Occidente, come pure da altri usurpatori (Vetranione, Decenzio, Nepoziano e Claudio Silvano). Non avendo figli, associo al potere gli unici due parenti maschi rimastigli dopo le purghe, seguite alla morte di Costantino e che avevano consentito a Costanzo di sbarazzarsi di possibili concorrenti al soglio imperiale: prima scelse il cugino Gallo, cui diede in sposa la propria sorella Costantina e che poi mise a morte a causa della sua disastrosa amministrazione dell'Oriente, e poi il fratellastro di questi Giuli...